Chiavi di ricerca assolutamente innocue, digitate comunemente anche dai bambini che aprono, però, pagine a contenuto pornografico. A lanciare l’allarme e’ la Polizia postale e delle comunicazioni che ha scoperto l’ennesima tecnica di diffusione di materiale pornografico on line nel corso dell’attività di monitoraggio della rete. In alcuni siti web sono stati inseriti, talvolta all’insaputa dei titolari degli spazi, contenuti pornografici associandoli a parole chiave completamente scollegate dai contenuti delle pagine effettivamente pubblicate. Accade cosìche digitando ‘Analisi grammaticale di IV elementare’ e cliccando sulla ricerca selezionata, si aprivano, invece, pagine con immagini e video di sesso estremo, che potevano essere dunque visualizzati dai bambini.
In un sito apparentemente innocuo, sono caricate immagini decisamente scioccanti. Con la tempestiva collaborazione di Google, le pagine sono state prima rimosse dall’indice e dopo qualche ora rese non piu’ visibili dagli utenti della rete. In occasioni simili, Google consiglia alle famiglie di selezionare le modalita’ di ricerca sicura tra le impostazioni che l’operatore offre quando si utilizzano i motori di ricerca per la navigazione online ed impostare un parental control, ribadendo l’importanza di affiancare i figli durante l’esplorazione della rete.
”La rete internet – dichiara Antonio Apruzzese, direttore del Servizio polizia postale e delle comunicazioni – se da un lato è uno straordinario mezzo di comunicazione, socializzazione e di progresso e per i minori anche un mezzo di crescita culturale, dall’altro nasconde rischi e pericoli che soltanto con una navigazione responsabile e consapevole si possono evitare”.