BARI, 4 OTT – Le operaie morte nel crollo di Barletta ''lavoravano in nero per pochi euro all'ora" e "dopo alcune verifiche sembra che l'azienda fosse completamente sconosciuta all'Inps". Lo denuncia in una nota la Cgil di Barletta – Andria – Trani.
''Abbiamo fatto delle verifiche – afferma il segretario generale della Cgil Bat, Luigi Antonucci – e dalle nostre ricerche sembra che le donne lavorassero in nero e che l'azienda fosse completamente sconosciuta all'Inps. Purtroppo molte sono le lavoratrici che accettano situazioni analoghe perché guadagnare pochi euro al giorno serve comunque per mandare avanti la famiglia e per prendersi cura dei propri figli". "Quella che è stata colpita – prosegue Antonucci – è la parte più debole della società: donne che pur di portare a casa pochi euro all'ora sono disposte a lavorare per intere giornate a nero, in assenza di diritti e di sicurezza". ''Situazioni come quella del laboratorio di via Roma, a Barletta, – continua il sindacalista – sono sovrapponibili a tante altre realtà esistenti in zona''. "Con la crisi del tessile, abbigliamento, calzaturiero, settore un tempo trainante dell'economia locale, molte grandi aziende – afferma ancora Antonucci – hanno chiuso i battenti, sono rimaste solo tante piccole attività sconosciute all'Inps. Si tratta molto spesso di realtà a conduzione familiare e ubicate nei posti più impensabili: sottani, scantinati o locali a piano terra in edifici antichi, proprio come quello di via Roma. Conosciamo le lavoratrici del settore solo quando, una volta licenziate, vengono da noi a chiederci aiuto. Spesso ci raccontano di lavorare in condizioni difficili e quasi sempre in nero''. "In questo momento il nostro pensiero – sottolinea Antonucci – va innanzitutto ai familiari delle vittime e ai residenti dello stabile che da un giorno all'altro hanno perso la casa, ma non possiamo non ricordare il lavoro dei soccorritori e di quanti per ore non si sono risparmiati continuando a scavare tra le macerie. Ora sarà la magistratura a chiarire le cause del crollo e le responsabilità di questa tragedia annunciata''. ''Si tratta ancora – conclude – di morti bianche che avvengono sul nostro territorio, che ci addolorano da un lato e che ci riempiono di rabbia dall'altro perché morire oggi sul lavoro non è una fatalità ma il frutto di leggi non rispettate''.