PALERMO – Salvo, palermitano padre di famiglia, ha denunciato all’Agenzia delle entrate il suo proprietario di casa perché aveva registrato un contratto di locazione fittizio. Ora paga 84 euro al mese in luogo dei 450 precedentemente pattuiti.
Sorpresa? No, merito del cosiddetto decreto sul fisco municipale. Secondo il dlgs 23/2011, infatti, i proprietari intestatari di contratti di affitto irregolari avevano tempo fino al 6 giugno per sanare la loro posizione. Altrimenti l’inquilino è legittimato a denunciare il contratto non registrato o fittizio, presentando le prove che attestino il suo domicilio nell’appartamento. Qual è il guadagno? Un contratto regolare di affitto della durata di quattro anni, con possibilità di rinnovo, e un canone pari al triplo della rendita catastale. Detto in soldoni, uno sconto dell’80 per cento rispetto al valore di mercato.
A Palermo la grande fetta del mercato sommerso è costituita da studenti universitari che vivono nel centro storico spendendo tra i 170 e i 250 euro al mese per una stanza singola. Pochi sono a conoscenza delle possibilità offerte dalle nuove disposizioni, molti molti hanno fatto domanda per una borsa di studio all’Ersu (l’ente regionale per il diritto allo studio). Ma dei 2337 che hanno fatto domanda solo 634 sono risultati assegnatari.
Salvo è stato il primo nel capoluogo siculo ad aver usufruito della cedolare secca e solo il secondo in Italia. Diffidenza o scarsa informazione?
