PALERMO – Dopo oltre otto ore di camera di consiglio, la quarta sezione del Tribunale di Palermo, presieduta da Mario Fontana, ha condannato a otto anni di reclusione Giusy D’Amato, ex promotrice finanziaria della banca Mediolanum di Bagheria (Palermo), accusata di truffa. Condannati anche il padre Carmelo D’Amato (3 anni) e il fratello Santo (2 anni e 8 mesi). Assolti invece l’altro promotore finanziario imputato, Massimiliano Lanza, la madre e la sorella di Giusy D’Amato, Maria Ferraro e Elisa D’Amato.
La D’Amato, secondo l’accusa, avrebbe truffato con l’aiuto dei familiari i clienti della banca facendogli sottoscrivere false polizze vita, e inducendoli ad eseguire bonifici e operazioni bancarie per poi prelevare il denaro dai loro conti. Una truffa da 500 mila euro per cui il pm Geri Ferrara aveva chiesto la condanna degli imputati a circa 35 anni di carcere complessivi. I fatti risalgono al 2003, ma l’indagine partì nel 2006 dopo le denunce dei clienti che avevano perso il denaro. Sono circa un centinaio le persone offese, soprattutto anziani, anche se a costituirsi parte civile sono stati solo circa 50 soggetti, tra i quali la Banca Mediolanum a cui i giudici hanno concesso una provvisionale immediatamente esecutiva di 20 mila euro.
Provvisionali tra i 1000 e i 30 mila euro anche per altre 10 persone offese costituite, mentre per le altre vittime il collegio ha rinviato, per la liquidazione del danno, al giudice civile. Per mettere a segno la truffa, l’imputata convinceva i clienti con pretesti a consegnare carnet di assegni e i codici pin di bancomat e carte di credito. La donna offriva anche il servizio di ”versamento a domicilio”, andando a ritirare direttamente a casa delle vittime contanti o assegni.
