PALERMO – Acqua e fango nell’ospedale. Dopo solo una notte di pioggia i malati sono dovuti scappare dall’ospedale Cervello di Palermo. Il peggio nell’Unità operativa di gastroenterologia: 14 posti letto, una terapia intensiva con sei posti monitorati, sofisticati strumenti di endoscopia e laboratori collocati sotto il livello della strada, invasi da acqua e fango con gli infermieri che spalano.
“È la terza volta in due mesi”, dicono i pazienti infuriati. Un peccato per l’ospedale che era un vanto della sanità in Sicilia, ormai al centro di infuocate inchieste giudiziarie come l’arresto di una dirigente dell’ufficio legale senza titoli per essere assunta se non la parentela con un fratello deputato regionale.
Come riporta il Corriere della Sera infuriano anche le polemiche per il trasferimento al Cervello di un pezzo della Pediatria dismessa da un ospedale specializzato per i bambini, la Casa del Sole. Sarà un pronto soccorso dimezzato. La chirurgia pediatrica andrà infatti al Civico e la cardiologia al Di Cristina lasciando al Cervello per consulenze solo un chirurgo e un cardiologo pediatrico di giorno, assenti la notte e reperibili solo al telefono.
Assemblee e proteste continue contro il piano dell’assessore regionale alla Sanità Massimo Russo. A sua volta durissimo per le critiche legate ai numerosi casi di malasanità che gli piovono addosso.
