PIEVE DI SOLIGO – Prima di arrendersi ha lottato per sei anni. Ha lottato dal giorno in cui quel tumore al cervello gli è stato diagnosticato. Quel giorno Paolo Di Girolamo aveva solo 22 anni. Se n’è andato a 28 anni, nella notte tra il 27 e il 28 dicembre. E ora, per questo giovane pieno di vita la comunità di Pieve di Soligo (Treviso) è in lutto.
Perché Paolo, come racconta per La Tribuna di Treviso Diego Bortolotto, è stato da esempio per tutti. Il tumore non lo ha cambiato. Paolo ha continuato a studiare, voleva diventare infermiere convinto che la sua esperienza potesse aiutare gli altri. E ha coronato alcuni suoi piccoli grandi sogni.
Qualche tempo dopo l’inizio delle cure, per esempio, è anche tornato a giocare a calcio, grazie a un caschetto protettivo. Paolo, poi, è riuscito anche a incontrare il suo idolo di sempre, l’ex calciatore del Milan Marco Van Basten.
Aveva anche polemizzato con l’Inps e con la sua assurda burocrazia, Paolo. La previdenza, a lui che lottava contro un tumore, aveva chiesto di presentarsi a visita medica per la conferma dell’invalidità. L’assurdo di questo Paese in cui i “ciechi” guidano l’automobile e un malato di cancro deve “dimostrare” di essere malato. Di Girolamo, a questa follia, aveva dedicato un post Facebook.
Racconta Bortolotto:
Di supporto e d’esempio, Paolo è stato per come ha vissuto. Per quasi sei anni ha combattuto il cancro, proseguendo con gli studi, il calcio, le serate con gli amici, finchè ha potuto. La notte scorsa si è spento all’età di 28 anni. «Paolo era un giovane positivo, combattivo – racconta commossa zia Cristina – è stato un esempio di forza e di amore per la vita per tutti quelli che l’hanno conosciuto».