
ROMA – “Che tipo di mondo desideriamo trasmettere a chi verrร dopo di noi, ai bambini che stanno crescendo?”. La domanda di Papa Francesco, che ha appena finito di recitare lโAngelus domenicale, risuona su una piazza San Pietro gremita come al solito, a due giorni dallโinizio del Giubileo della Misericordia. “Seguo con molto interesse i lavori della Conferenza sul clima di Parigi – ha aggiunto – Per il bene della casa comune, di tutti noi, a Parigi ogni sforzo dovrebbe essere rivolto a ridurre lโimpatto dei cambiamenti climatici, a contrastare la povertร e far fiorire la dignitร umana. Le due scelte vanno insieme”. E invita a pregare perchรฉ “lo Spirito Santo illumini quanti sono chiamati a prendere decisioni cosรฌ importanti e dia loro il coraggio di tenere sempre come criterio di scelta il maggior bene per lโintera famiglia umana”.
E ha aggiunto papa Francesco: “Se ci guardiamo intorno, troviamo persone che sarebbero disponibili a cominciare o a ricominciare un cammino di fede, se incontrassero dei cristiani innamorati di Gesรน. Non dovremmo e non potremmo essere noi quei cristiani? Ma dobbiamo essere coraggiosi: abbassare le montagne dellโorgoglio e della rivalitร , riempire i burroni scavati dallโindifferenza e dallโapatia, raddrizzare i sentieri delle nostre pigrizie e dei nostri compromessi”.
Francesco ha poi ricordato il 50esimo anniversario della fine delle reciproche scomuniche fra cattolici e ortodossi: “Eโ davvero provvidenziale – ha sottolineato – che questo storico gesto di riconciliazione, che ha creato le condizioni per un nuovo dialogo tra ortodossi e cattolici nellโamore e nella veritร , sia ricordato proprio allโinizio del Giubileo della Misericordia”. Subito dopo la conclusione dellโAngelus il Papa ha acceso ยซa distanzaยป il presepe e lโalbero di Natale nella basilica di San Francesco ad Assisi.
