PARMA, 26 SET – Gli 'indignati' di Parma', 300-400 almeno, sono tornati a manifestare per chiedere le dimissioni di sindaco e Giunta come avevano fatto tante volte dopo gli arresti per l'inchiestra Green money. Si sono ritrovati sono i portici del grano, davanti al palazzo comunale, hanno scandito le loro richieste, lanciato monetine contro la facciata, esposto striscioni tra i quali quello con la scritta 'Rubare, l'arte dei falliti'.
La Giunta, a partire dal sindaco Vignali, ed i partiti che sostengono la maggioranza sono rimasti in silenzio. Non ci sono stati commenti, ma l'arresto di Bernini, esponente del Pdl, ha provocato le prime fratture nel partito azzurro. Il direttivo provinciale si e' riunito per oltre due ore e, a quanto si e' appreso, si sono confrontati, anche in modo acceso, due diversi fronti. Un gruppo, capeggiato anche da due assessori ha chiesto la fine dell'amministrazione in carica. I dirigenti del partito, a partire dal coordinatore provinciale, sarebbero invece piu' propensi ad andare avanti sostituendo la delega di Bernini.
''Lasciare adesso sarebbe un suicidio politico'', avrebbero ripetuto gli esponenti del Pdl propensi a non togliere la fiducia alla Giunta ma c'e' gia' chi teme che di fatto, nella prossima seduta del Consiglio, la Giunta rischi di andare in minoranza per la defezioni di alcuni esponenti di Civilta' per Parma, il movimento civico di Vignali che sostiene l'amministrazione assieme al Pdl.
Bisogna ''ripristinate immediatamente la legge attraverso un commissario – ha chiesto la senatrice del Pd Albertina Soliani – Chi ha responsabilita' nazionali intervenga', se non lo capiscono i dirigenti locali del Pdl''.
