A Parma non ci sarĂ alcuna benedizione per il crocifisso di 6 metri innalzato a pochi metri dalla moschea. Don Francesco Rossolini ha disertato la cerimonia organizzata da Cesare Piazza, artigiano in lotta da mesi contro il centro religioso islamico. Piazza, che aveva esteso l’invito alla stampa e al sindaco Pietro Vignali, avrebbe voluto che il prete benedicesse il “suo” Cristo, da pochi giorni illuminato anche nelle ore notturne. Don Francesco in un primo momento aveva accettato, ma poi, accortosi della situazione scomoda, il parroco non ha voluto prestare il fianco a una guerra tra confessioni religiose.
Sul posto erano presenti anche gli stati generali della Lega nord di Parma Roberto Corradi (appena rieletto consigliere regionale), il parlamentare Fabio Rainieri e Andrea Zorandi. Una ventina, in tutto, gli abitanti della zona arrivati per partecipare. In prima fila anche un giovane in tenuta pseudomilitare, occhiali da sole e braccia conserte. Ad un certo punto, perĂ², arriva una telefonata: “Salve sono don Rossolini, purtroppo non potrĂ² essere con voi”. Motivo? “Ho letto sui giornali locali alcune anticipazioni sulla cerimonia, il tono era polemico e alludeva a strumentalizzazioni da parte della Chiesa. Così ho deciso di non prestarmi a equivoci, di non alimentare provocazioni”.
Infatti, secondo alcuni ben informati don Rossolini avrebbe subìto pressioni dalla Diocesi, “che nelle ultime ore aveva mostrato forti malumori”. Convinto di questa versione anche Piazza: “Non ci sono dubbi, è stata la Diocesi – sostiene – a bloccare tutto”. La cerimonia è stata disertata anche dai responsabili del centro islamico.