PARMA – Sono stati convalidati dal gip di Parma Paola Artusi gli arresti dei due presunti rapitori coinvolti nello sventato sequestro di persona ai danni di un' antiquaria mantovana. Stando a quanto si e' appreso, il giudice ha concesso i domiciliari alla donna di origini campane ma residente a Busseto (Parma), che deve accudire un figlio minore. La donna si e' avvalsa della facolta' di non rispondere. L'altro arrestato, un artigiano di Fidenza (Parma), restera' in carcere. L'uomo ha pero' risposto alle domande del giudice, raccontando la sua versione dei fatti.
Quello che resta difficile da appurare e' il movente del rapimento che, stando alle accuse mosse dagli inquirenti alla coppia di arrestati, avrebbe dovuto concludersi con l'uccisione della donna da sequestrare. Questo secondo quanto si e' dedotto dal racconto di un complice, un moldavo, che ha denunciato il fatto ai carabinieri, facendo arrestare gli altri due, perche' non se l'e' sentita di portare avanti il piano. L'uomo li avrebbe accompagnati nel posto individuato per uccidere la donna, e sarebbe toccato a lui il compito di scavare una buca a poca distanza dal greto del fiume Chero a Travazzano di Carpaneto, nel Piacentino.
Ma l'uomo si sarebbe spaventato dopo aver visto le dimensioni e la profondita' della buca, che corrispondevano a quelle di un corpo umano disteso. La vittima ha spiegato di non sapere perche' avrebbero voluto farle del male.
