Il coraggio di una denuncia per Jamila (il nome รจ di fantasia) e la speranza di una nuova vita.
Per la giovane diciannovenne marocchina รจ la fine di una schiavitรน fatta di violenze e percosse,ย durato anni. Jamila, nata in Marocco ma da anni residente in Italia con la famiglia, da sempre รจ stata obbligata dal padre a fare una vita da reclusa e costretta ad occuparsi dei cinque fratellini piรน piccoli e delle faccende domestiche. Il padre le nega la scuola, la possibilitร di giocare e di uscire con le amiche. Ad ogni suo tentativo di protesta scattano le botte, con la cinghia e con i cavi elettrici.
La madre vedeva tutto ma non si รจ mai mobilitata per la situazione della figlia. Nel luglio scorso le viene imposto il matrimonio. Lui รจ un uomo di venti anni piรน vecchio, marocchino che lei non conosce. Prova a ribellarsi ma la risposta sono solo botte.
Il matrimonio viene celebrato a casa di alcuni amici secondo il rito islamico. La coppia poi si trasferisce nella provincia di Como. Jamilaย รจ vergine e non vuole concedersi a quellโuomo che non ama. Ma non cโ รจ via di scampo e da luglio viene ripetutamente violentata e percossa dal marito. Non esce di casa se non accompagnata dal marito. In un ultimo pestaggio lโuomo, un carpentiere irregolare, le lascia il braccio viola segnato da lividi. Teme una denuncia e la porta a casa dei genitori nel parmense per il tempo necessario a farle passare i segni delle percosse. Ai genitori spiega che non si comporta da brava moglie per questo la violenza. Loro danno ragione allโuomo. Per Jamila sembra non esserci nessuna via di salvezza. Rientra a casa con il marito ma a gennaio in un momento in cui era fuori casa, ne approfitta e corre in questura a denunciare gli anni di schiavitรน, di violenza e di maltrattamenti prima inย famiglia a Parma, negli ultimi mesi col marito.
Sabato scorso la polizia, in unโoperazione congiunta delle squadre di Parma e di Como, ha arrestato il padre ed il marito, il primo con accusa di percosse e lesioni e il secondo anche di violenza sessuale.
Ora Jamila รจ al riparo in una casa protetta, dove spera di ricominciare a vivere come una qualsiasi ragazza della sua etร .
Il coraggio di una denuncia lโha salvata forse da una fine tragicaย a cui invece Hina e Sanaa, uccise dai rispettivi padri nellโagosto delย 2006 e nel settembre 2009 perchรจ volevano solo vivere una vita secondo lo stile occidentale,ย non sono riuscite a sottrarsi.
*Scuola Giornalismo Luiss