Ha tuonato dal pulpito contro tutti i pedofili. Preti compresi. Non ha usato giri di parole don Maurizio Dassié, parroco di Miane, in provincia di Treviso. «I pedofili andrebbero fucilati – ha detto il sacerdote durante una predica – so bene cosa voglia dire per un bambino subire violenza. Ho avuto a che fare con tre casi devastanti».
Il sacerdote ha rilasciato un intervista al quotidiano La Tribuna di Treviso e ha raccontato il suo pensiero nei confronti dei suoi confratelli che si sono macchiati di pedofilia. «Debbono conoscere già qui le pene dell’inferno che patiranno nell’Aldilà . L’abuso di un ragazzo è l’assassinio psicologico di questa persona. La pedofilia, dunque, non è un peccato, è un crimine». E in questo caso non esiste né misericordia, né perdono. «Macché misericordia. Queste persone e chi li tiene in qualche considerazione, anche se è un cardinale, devono sapere che non c’è peggiore crimine sulla Terra. Il Papa e altri suoi collaboratori lo dicono chiaramente. Altrove, invece, riscontro un silenzio assordante. Forse perché fino a ieri, fino a prima che Ratzinger parlasse, in qualche modo si è fatta copertura».
E proprio sulla copertura concessa da alcuni superiori, come hanno rivelato alcune indagini, don Dassiè esprime un giudizio molto netto. «Il Padreterno fa venire al pettine tutti i nodi. Non esiste una copertura a fin di bene, come si suol dire. I turpi protagonisti di vicende come questa vanno consegnati alla giustizia, quanto prima, perché non arrechino altro male. E se per i divorziati la punizione è, in qualche misura, l’impossibilità di comunicarsi, quindi di accedere all’Eucarestia, non vedo perché a questa gente debba essere consentito di fare tutto quello che facevano prima, anche i preti».
