Lui si sbattezza. E il parroco decide di non ammetterlo al torneo di calcetto organizzato dall’oratorio parrocchiale. Anzi, estende il divieto di partecipazione a tutta la sua squadra se il ragazzo non sarà messo fuori rosa. La vicenda è accaduta a Brenno Useria, frazione di Arcisate, in provincia di Varese. Don Giuseppe Pediglieri ha deciso di adottare la linea dura nei confronti di Samuele D’Angelo, 23 anni, ufficialmente uscito dalla Chiesa cattolica nel 2009.
Il parroco ha detto a Repubblica: «È un apostata, scomunicato dalla Chiesa cattolica con decreto del cardinale Dionigi Tettamanzi, quindi non vedo perché debba usufruire dell’oratorio. Tanto a Brenno quanto ad Arcisate ci sono altri campi dove può andare quando ha voglia di giocare a calcio. E poi si tratta di una questione di rispetto. Samuele sostiene che i ragazzi che vengono a messa e si impegnano in oratorio lo fanno solo perché hanno paura di me».
Di diverso avviso il ragazzo che ha dichiarato: «Quel torneo è storico, a Bresso aspettiamo l’estate proprio per questo evento. Ho sempre partecipato, da quando avevo sei anni, e nelle ultime edizioni ho anche collaborato all’organizzazione. Per me la manifestazione ha un valore affettivo, ma mi dà fastidio soprattutto il ricatto ai miei amici: o me o il torneo. chiunque in paese a dire che sono una cattiva persona. Subito dopo lo sbattezzo ho ricevuto una lettera della Curia in cui sono elencate le cose che non posso più fare, come essere padrino di cresima o ricevere la comunione. Ovviamente mi sono sempre attenuto a questi divieti, ma non si fa cenno al fatto che io non possa più entrare in chiesa o all’oratorio. Don Giuseppe, pur essendo un ottimo prete, ha frainteso le ragioni della mia scelta, prendendola come un’offesa personale».
Se per don Giuseppe «il ragazzo è disponibile a parlare con tutti, tranne che con me e per questo ho affrontato la questione senza che lui fosse presente», Samuele sostiene: «Il dialogo non è mai stato la specialità del mio interlocutore. Ho accettato il fatto di non avere appigli legali per far valere le mie ragioni. La Chiesa è una sorta di club privato, che può negare o consentire l’ingresso a chi vuole». Non è la prima volta che parroco e sbattezzato si ritrovano contrapposti l’uno all’altro. Lo scorso marzo don Giuseppe lo aveva infatti allontanato dal campetto parrocchiale.