ROMA – Erano venuti dalla Romania per rapinare 16mila euro i giovani che aggredirono barbaramente Sabatino Onofri, il pastore ucciso a Roma la sera del 19 giugno scorso a bastonate. Tre sono i romeni adesso arrestati dai carabinieri della compagnia di Roma Eur dopo dieci giorni di indagini coordinate dal procuratore aggiunto Pierfilippo Laviani e dal suo sostituto Francesco Minisci. I particolari dell'operazione sono stati resi noti nel corso di una conferenza stampa in procura, a Roma. Subito dopo l'omicidio, i militari dell'Arma arrestarono due giovani; ma fin da subito si convinsero che quell'azione aveva certamente avuto piu' mani. Ecco che allora, l'attivita' d'indagine ha portato all'arresto a Zagarolo di un romeno 25enne, fermato mentre si stava preparando a lasciare l'Italia, mentre altri tre suoi connazionali, due 19enni e un 23enne, tutti incensurati, sono stati rintracciati e arrestati in Calabria dai carabinieri di Carolei. Avevano trovato rifugio tra le montagne, e lavoro in una fattoria; erano in attesa di rimpatriare. Un sesto romeno, complice dei connazionali, e' ancora ricercato. Movente dell'omicidio, secondo quanto stato illustrato dal maggiore del carabinieri, Rino Coppola, ''e' una rapina pianificata in Romania. Quattro dei romeni erano arrivati a Roma per mettere a segno un 'colpo facile'''. Onofri, un passato da muratore, dopo essere andato in pensione, aveva deciso di dedicarsi alla pastorizia su un terreno di via Appia Nuova. Li' viveva in una roulotte, mentre moglie e figli avevano preferito rimanere nella casa di famiglia a Ciampino. Chiara l'organizzazione dell'omicidio. Uno dei romeni era in Italia da tempo ed aveva avuto notizie che Onofri per il quale in passato aveva anche lavorato – era in possesso di 16mila euro; i complici arrivarono come 'sostegno' all'azione. Mai avrebbero immaginato che il pastore era in possesso di una pistola scacciacani e che avrebbe esploso dei colpi. La situazione quella notte degenero' e sfocio' in una violenta aggressione.
