Resta avvolta nel mistero la vicenda dell’iscrizione nel registro degli indagati di Patrizia D’Addario, l’escort barese al centro dello scandalo che ha coinvolto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.
Ieri 28 gennaio, il settimanale Panorama aveva anticipato la notizia secondo cui la D’Addario sarebbe indagata insieme ad almeno altre 12 persone dalla Procura della Repubblica di Bari per “avere ordito un complotto contro Berlusconi”, ma dalla Procura del capoluogo pugliese è arrivata la smentita: non c’è nessuna indagine in corso sull’esistenza di un ipotetico complotto per compromettere la reputazione del premier.
Le stesse fonti fanno quindi sapere che non vi sono, tra gli altri, né magistrati né giornalisti che avrebbero preso parte all’ipotetica missione affidata a D’Addario. Si indaga solo sulla fuga di notizie avvenuta il giugno scorso e relativa all’esistenza dell’indagine sulla notte che Patrizia D’Addario afferma di aver trascorso a Palazzo Grazioli assieme a Berlusconi, e quella scaturita dalla pubblicazione, nel settembre 2009, dei verbali di interrogatorio di Gianpaolo Tarantini.
Panorama ha tuttavia confermato la vericidità dei fatti e nel numero che sarà in edicola da oggi venerdì 29 gennaio parla dell’apertura di un inchiesta. Secondo gli inquirenti, a quanto scrive il settimanale, la D’Addario, sarebbe stata “selezionata e successivamente “consegnata” a Tarantini per portare a termine la missione di compromettere la reputazione del presidente del Consiglio, mettendolo politicamente in difficoltà.
