Il Giornale: “La D’Addario reclutata dall’uomo di D’Alema”

Massimo D'Alema

ROMA – Il nesso tra la vicenda D’Addario, le notti di palazzo Grazioli e Massimo D’Alema arriva dal Giornale, che in un’inchiesta a firma Chiocci-Malpica mette insieme alcuni elementi. I cronisti tornano indietro al 14 giugno 2009 quando D’Alema, in collegamento dalla Puglia nel programma In Mezz’ora di Lucia Annunziata, disse una frase sibillina che spesso gli hanno rinfacciato, ossia l’arrivo imminente di “una scossa” per Berlusconi, proprio poche settimane prima che scoppiasse il caso di Patrizia D’Addario.

Ebbene, cosa ha scoperto Il Giornale (smentito però da D’Alema)? Che quel 14 giugno D’Alema si trovava in Puglia, ospite della masseria salentina dell’avvocato Salvatore Castellaneta detto Totò. Chi è Castellaneta? Lo scrivono i due giornalisti:

“Castellaneta è al centro del filone-stralcio di Finmeccanica. È soprattutto tra gli indagati nell’indagine sulle escort a Palazzo Grazioli perché, secondo la procura di Bari, avrebbe reclutato proprio Patrizia D’Addario per sfruttarne «l’attività di prostituzione esercitata a vantaggio di Silvio Berlusconi presso la sua residenza romana». La notizia è dirompente, e cavalcabile dai cultori del complotto. Perché a infilare la D’Addario nel letto del premier per i pm sarebbe stato lo stesso uomo nella cui casa pochi mesi dopo D’Alema metteva tutti in guardia dalle scosse in arrivo per il Cavaliere che proprio da quella storia sarebbero arrivate. È stato Castellaneta a soffiare la notizia all’amico D’Alema? Difficile dimostrarlo, difficile non pensar male”.

Secca la smentita di Massimo D’Alema: ”La notizia, pubblicata oggi da diversi giornali, secondo cui avrei parlato di ‘scosse’ durante il programma di Raitre ‘In mezz’ora’ dalla masseria dell’avvocato Salvatore Castellaneta, è totalmente falsa. La diretta televisiva con Lucia Annunziata su Raitre, infatti, avvenne dall’agriturismo ‘Terra Rossa’, vicino Otranto, come chiunque può verificare”. L’avvocato Castellaneta è imputato con Tarantini con l’accusa di associazione per delinquere nell’inchiesta barese sulle escort. ”Ritorna – prosegue D’Alema – la tesi che le mie affermazioni di quella intervista, che avevano esclusivamente il carattere di un giudizio politico, nascessero invece da informazioni riservate apprese chissà da chi. Questa tesi – sottolinea D’Alema – è falsa e viene ora rilanciata sulla base di notizie false. Data l’evidente intenzione diffamatoria di chi ha messo in circolazione queste notizie false, ho dato mandato ai miei legali di tutelare la mia onorabilità in tutte le sedi”.

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Elisa D'Alto