La pausa pranzo in ufficio rende infelici e fa lavorare peggio: meglio uscire

ROMA – Un pranzo veloce in ufficio rende infelici e riduce i livelli di produttività. Lo rivela uno studio britannico, commissionato ai ricercatori dell’Università del Sussex da una grande azienda alimentare. E secondo cui addirittura consumare uno snack al volo in treno o in metropolitana è preferibile che cibarsi inchiodati davanti al computer. Oggetto della ricerca in particolare l’ambiente in cui si pranza, l’ufficio appunto, ma anche mense e bar aziendali.

Sono fonti di infelicità, stabiliscono gli studiosi e lanciano un appello alle aziende: i dipendenti che possono permettersi di fare una pausa vera, pranzando magari in un caffè, ma meglio se in un parco o in spiaggia guardando il mare, tornano in ufficio più carichi, più felici e più volenterosi. Il rischio ultimo, segnalato, infatti è che nel tentativo di ‘ottimizzare i tempi’ si renda infelice l’itera forza-lavoro, con conseguenze per il livello di produttività.

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Elisa D'Alto