Il gup di Tivoli, Pierluigi Balestrieri, si pronuncerà il 5 febbraio sulle richieste di rinvio a giudizio fatte dal pm Marco Mansi (nel frattempo diventato sostituto procuratore a Roma) per la vicenda dei presunti abusi sessuali che vedrebbero coinvolti almeno 21 bambini della scuola ‘Olga Rovere’ di Rignano Flaminio in provincia di Roma. Per tale vicenda, parecchie persone, tra cui maestre della scuola stessa, sono finite in carcere.
A conclusione dell’udienza di venerdì, il giudice ha reso noto il calendario delle prossime udienze, durante le quali illustrernno le proprie conclusioni l’avvocato Emilio Salustri, difensore della maestra Marisa Pucci, l’avvocato Giosué Bruno Naso, difensore della maestra Silvana Magalotti,e gli avvocati Franco Coppi e Roberto Borgogno, difensori della maestra Patrizia Del Meglio e dell’autore tv (e marito della donna) Gianfranco Scancarello. Seguirà la camera di consiglio dalla quale il gup uscirà con le sue decisioni.
Il pm Mansi ha detto: “Penso che le parti civili hanno centrato molto bene le questioni sul piatto della bilancia. Ci sono riscontri per arrivare al vaglio dibattimentale della vicenda” e ha precisato che “siamo ancora in una fase in cui bisogna vedere se i riscontri raccolti meritino l’approfondimento del dibattimento. Non discutiamo di prove. Penso comunque che di elementi accusatori ce ne siano tanti”. Un po’ poco per avere tenuto in carcere dei cittadini.
Gli ha dato man forte uno degli avvocati di parte civile, Carlo Taormina: “C’é una convergenza del molteplice di circa 10 bambini e di tutti i genitori rispetto all’individuazione degli imputati come responsabili, ai luoghi in cui si sono svolti i fatti e al tipo di abusi sessuali consumati. L’accertamento sulla capacità a testimoniare dei minorenni e quello sulle condizioni di assoluta normalità psichica e psicologica interpersonale e familiare dei genitori essendosi risolto positivamente, ha convalidato l’intero materiale precedentemente acquisito e ha rivalutato la consulenza tecnica compiuta”.
Taormina ha anche detto di aver sottolineato e confermato al gup ciò che da tempo sostiene, ovvero che “l’incidente probatorio compiuto per acquisire le testimonianze dei bambini, essendo esattamente sovrapponibile rispetto alle dichiarazioni precedenti, non serve solo al rinvio a giudizio, ma anche alla condanna degli imputati”.
L’avv. Giulia Camilletti, legale della bidella Cristina Lunerti, ha detto invece: “Non ci sono riscontri oggettivi. Infatti proprio le parti civili hanno chiesto di fare il dibattimento per trovare davanti al giudice le prove necessarie”.
E ha aggiunto: “Il problema qui non è il dato oggettivo, ma il dato emotivo. In altri casi, in processi di altro genere, infatti, avremmo avuto la certezza del ‘non doversi procedere’ per la mancanza di riscontri. Quando si indicano elementi del tipo di quelli forniti dalla parte civile, bisogna dare anche dati certi e non approssimativi”.