I video erano stati scaricati su un telefonino di proprietà del secondo arrestato, che ha però negato di averlo realizzato personalmente ed ha indicato in un altro connazionale il responsabile. Le immagini, impressionanti per il coinvolgimento di un bambino così piccolo, hanno fatto scattare le indagini per scoprire se la produzione dei video nasconde anche un commercio. Il file del video con il bambino abusato, che gira all’ interno della comunità bengalese, denominato ‘il prostituto’, potrebbe, secondo gli investigatori della polizia municipale dell’VIII Gruppo, diretto dal comandante Antonio Di Maggio, essere una sorta di ‘promo’ per offrire prestazioni a sfondo pedofilo.
All’alba di martedì 11 aprile gli agenti hanno effettuato diverse perquisizioni all’interno di abitazioni, a Roma nella zona di Centocelle e della Garbatella, per individuare i protagonisti delle immagini e gli autori del video che risulta essere stato girato nell’agosto scorso.
“Uno scenario inquietante per la gravità delle immagini che fanno emergere come in una realtà, la comunità ritenuta tendenzialmente sana come quella bengalese -ha commentato il delegato del Sindaco di Roma alla sicurezza Giorgio Ciardi – possano annidarsi fenomeni di degrado e depravazione”. Di qui l’invito alla Comunità del Bangladesh “a collaborare con la polizia municipale e le forze dell’ordine”.