«Dobbiamo essere grati a Benedetto XVI per il suo costante impegno» contro la pedofilia, che «non é soltanto una salvaguardia per il futuro della Chiesa cattolica ma anche un esempio per tante altre istituzioni». Sono le parole del cardinale Julian Herranz, membro del Sacro collegio, vicino al fondatore dell’Opus Dei, in un’intervista al Corriere della Sera.
Secondo il Cardinale, ci sono almeno tre fatti che testimoniano l’impegno del Pontefice nella lotta alla pedofilia: nel maggio 2001, quando ancora cardinale, accolse la proposta di far rientrare la pedofilia tra i crimini più gravi, nel 2005 quando diede indicazioni per il processo di padre Marcial Maciel e nel 2009 quando ha concesso speciali facoltà alle Congregazioni vaticane competenti per risolvere i casi di immoralità dei chierici, tra cui gli abusi sui minori.
Benedetto XVI, secondo il cardinale Herranz «sta alzando la sua voce contro una visione di assoluto relativismo e di un esasperato individualismo dei diritti. Si capisce che tali verità e la sua ferma posizione in difesa della vita – ha asserito- ad alcuni danno fastidio e appaiono «politicamente non corrette».