Pedofilia, Santa Sede: “La Chiesa agirà con decisione e punirà i colpevoli”

La Chiesa cattolica ha intenzione di affrontare con decisione il problema della pedofilia. Lo ha affermato l’ Osservatore permanente della Santa Sede presso l’Onu di Ginevra, monsignor Silvano Maria Tomasi, in un intervento all’incontro annuale sui Diritti del Fanciullo svolto il 10 marzo scorso, ma diffuso solo martedì 16 marzo dalla sala stampa vaticana.

Per monsignor Tomasi  «la comunità cattolica continua nel suo sforzo di affrontare con decisione il problema degli abusi su minori compiuti da sacerdoti, religiosi e lavoratori laici all’interno di istituzioni religiose di vari Paesi». «Chi viene riconosciuto colpevole di questi crimini – ha aggiunto  l’esponente vaticano – viene immediatamente sospeso dai suoi compiti e viene punito secondo le norme delle leggi civili e canoniche.

Altre misure legali sono state perse per assicurare che bambini e ragazzi affidati alle scuole e alle istituzioni siano sicuri. Molte delle misure prese, legali o amministrative – ha proseguito – sono finalizzate all’individuazione e alla punizione dell’abuso”. Ciò anche se – ha precisato monsignor Tomasi – «la prevenzione è la migliore medicina, e comincia con l’educazione e la promozione di una cultura del rispetto dei diritti umani e della dignità umana di ogni bambino, e specialmente attraverso l’adozione di metodi efficaci per il reclutamento del personale scolastico».

Secondo il religioso anche la condanna del Papa è netta e senza ambiguità: definendo gli abusi sessuali un “crimine odioso”, Benedetto XVI ha espresso una «inequivocabile condanna della violenza sessuale contro bambini e ragazzi». A queste parole – ha aggiunto Tomasi- il Papa «ha aggiunto una dimensione religiosa», affermando che la pedofilia è anche «un ‘grave peccato’ che offende Dio e la dignità umana». Tomasi ha poi sottolineato le «conseguenze distruttive» della violazione dell’integrità fisica e psicologica dei minori. «Studi hanno dimostrato – ha detto – che i minori abusati reagiscono in modo diverso alla violenza sessuale e hanno una maggiore probabilità di gravidanze precoci, abbandono, rischio di dipendenza da droga e alcol. In altre parole  il male commesso contro questi piccoli spesso li segna per l’intera vita».

A conclusione del suo intervento, monsignor Tomasi ha chiesto al Consiglio dei diritti dell’uomo di condividere alcune «buone pratiche» che possano aiutare i bambini a «riconoscere e riferire il comportamento improprio di educatori e custodi».

Published by
Emiliano Condò