Gli avvocati Fabrizio Gallo e Marco Malara hanno presentato il 31 maggio, presso l’ufficio primo atto della Procura di Roma, una denuncia nei confronti del monsignor Gino Reali, vescovo della diocesi di Porto Santa Rufina, a cui appartiene la parrocchia di via di Selva Candida, di cui era parroco don Ruggero.
Conti fu arrestato nel luglio del 2008: gli vengono contestati 7 casi di abusi sessuali tra il 1998 e il 2008.
“Oggi per la prima volta in Italia – affermano gli avvocati – è stato denunciato un vescovo in ordine ai reati di pedofilia contestati al suo parroco. Le responsabilità del monsignore sono emerse nell’udienza del 20 maggio. In quell’occasione è emerso che Reali era a conoscenza sin dal 2006 dei sospetti sui comportamenti di don Conti sia da parte del vice parroco, don Claudio Brichetto, sia da parte dalle famiglie dei ragazzi”.
Gli avvocati nella denuncia scrivono che “il vescovo ha coperto don Ruggero” anche se “aveva l’obbligo, in presenza di reati così gravi, di intervenire drasticamente”.
I legali citano, quindi, una nota diffusa dal Vaticano il 12 aprile che fa riferimento a norme varate già nel 2003, secondo cui “i vescovi, se vengono a conoscenza di reati commessi dai propri sacerdoti al di fuori del sigillo sacramentale della confessione, sono obbligati a denunciarli all’autorità giudiziaria”.