Pedofilia, Ratzinger: “Dobbiamo fare penitenza”

“Noi cristiani, anche negli ultimi tempi, abbiamo spesso evitato la parola penitenza”, ma “adesso, sotto gli attacchi del mondo che ci parlano dei nostri peccati, vediamo che poter far penitenza è grazia e vediamo come sia necessario fare penitenza”.

Lo ha detto papa Benedetto XVI nell’omelia della Messa celebrata, nella Cappella Paolina in Vaticano, con i membri della Pontificia Commissione Biblica.

Il richiamo del papa alla penitenza è giunto al termine di un ragionamento sul “primato” dell’obbedienza a Dio, che dà a Pietro – ha aggiunto richiamando le parole dell’apostolo davanti al Sinedrio – “la libertà di opporsi alla suprema istituzione religiosa” e sottopone tutti gli uomini al suo giudizio. Un giudizio che, in una prospettiva di vita eterna, non va inteso come un limite, ma come “la grazia” di una possibilità di rinnovamento.

“Devo dire che noi cristiani, anche negli ultimi tempi – ha osservato il pontefice – abbiamo spesso evitato la parola penitenza, che ci appariva troppo dura. Adesso, sotto gli attacchi del mondo che ci parlano dei nostri peccati, vediamo che poter far penitenza è grazia e vediamo come sia necessario fare penitenza, riconoscere cioé ciò che è sbagliato nella nostra vita. Aprirsi al perdono, prepararsi al perdono, lasciarsi trasformare. Il dolore della penitenza, cioé della purificazione e della trasformazione, questo dolore è grazia, perché è rinnovamento, è opera della Misericordia divina”.

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