Cronaca Italia

Pensioni, l’ipotesi del Governo: quota 41 con almeno 62 anni. Costo? 700 milioni

Sul tema pensioni, “in questo momento dobbiamo lavorare sulle ipotesi esistenti. Opzione donna e l’ape sociale sono per il Governo da riconfermare e poi quota 41 non può essere solo un 41 secco quindi e solo esclusivamente 41 anni di contributi, ma invece può essere un punto di partenza di un ragionamento che però contempli anche un collegamento a un gate di uscita che è l’età”: “realisticamente” l’età “può essere intorno ai 62-63 anni come ipotesi di lavoro però ci potrebbe essere un ragionamento sui 61” e “quello solo per un anno in attesa di una riforma strutturale che vada anche a interessare la previdenza complementare”.

Questo fin qui il piano del Governo sulle pensioni secondo le parole del ministro del Lavoro, Marina Calderone. Parole pronunciate qualche giorno fa a Porta a Porta.

In arrivo quindi una riforma complessiva?

Per il ministro serve una riforma di sistema sulle pensioni: “Credo che se vogliamo guardare al tema e non solo esclusivamente in chiave di uscita dal mondo di lavoro ma che e cosa sarà in futura la spesa pensionistica e cosa saranno le pensioni dei nostri figli e dei nipoti questo tema. Temi che ci dobbiamo porre”.

Ma quanto costerebbe Quota 41?

I conti dell’agenzia Ansa: “Se il Governo metterà in campo la possibilità di andare in pensione con 41 anni di contributi e almeno 62 anni di età le risorse che potrebbero essere stanziate nella manovra dovrebbero essere intorno a 700 milioni per una platea totale di 45-50mila persone. Ma è probabile che le uscite reali si fermino alla metà della platea – meno di 25mila persone quindi – soprattutto se si deciderà per il divieto di cumulo con il lavoro come è stato previsto per Quota 100″.

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Gianluca Pace