BARI – E' stata rinviata al 6 ottobre prossimo la decisione del Tar Puglia sul ricorso presentato dall'avv.Fabio Campese, difensore del padre delle due bambine sottoposte da qualche mese a regime di protezione insieme con la madre che convive con un pentito, presunto affiliato al clan Strisciuglio di Bari.
In quella data si discutera' nel merito anche l'impugnazione, da parte dello stesso ricorrente, della delibera depositata il 7 settembre dalla Commissione centrale per la definizione delle misure di protezione del Viminale, presieduta dal sottosegretario Alfredo Mantovano, che ha deciso – accogliendo la richiesta della Procura di Bari – di ammettere al programma di protezione il pentito barese, insieme alla convivente, alle figlie della donna e al nipotino a lei affidato, concedendo pero' al padre delle due bambine di poterle incontrare "ogni qual volta lo richieda".
Il legale annuncia, inoltre, che sara' depositato lunedì presso la Corte d'Appello di Bari, sezione minori, il reclamo contro il decreto emesso dal Tribunale per i Minorenni di Bari che proseguirà il prossimo 27 settembre l'istruttoria sulla vicenda. Saranno ascoltati il padre delle bambine, la cognata (la mamma del bambino che e' stato affidato alla compagna del pentito), degli assistenti sociali e insegnanti delle bambine.
L'avvocato Campese e il suo assistito fanno sapere, inoltre, che stanno valutando l'eventualita' di presentare ricorso anche alla Corte Europea dei diritti dell'uomo e formale denuncia all'autorita' giudiziaria perche' accerti se sussistano reati commessi dalla madre o dall'autorita' amministrativa competente. ''Per bocca dell'avvocato dello Stato durante l'udienza di ieri al Tar – riferisce Campese – sembrerebbe infatti che la Prefettura non abbia emesso alcun decreto ex articolo 13 della legge 45 del 2001 che autorizzi l'allontanamento delle minori''.