Sequestro di persona, rapina aggravata, tentata violenza sessuale, lesioni, minacce e porto abusivo di armi sono le accuse con cui la polizia di Perugia ha fermato tre tunisini clandestini di 27, 30 e 22 anni, ritenuti i responsabili del sequestro per 48 ore di due ragazze marocchine, in una abitazione di Ponte d’Oddi, alla periferia di Perugia.
Tra le ipotesi della polizia quella che i tre stranieri, già conosciuti come spacciatori, volessero costringere le ragazze a diventare dei corrieri della droga. Secondo quanto riferito stamani in una conferenza stampa dal capo della squadra mobile del capoluogo umbro, Giorgio Di Munno, una delle straniere aveva conosciuto uno dei tunisini durante un viaggio in treno.
Parlando la giovane avrebbe raccontato allo straniero di essere sola, di trovarsi da poco in Italia e di essere in cerca di un lavoro. L’uomo si sarebbe quindi offerto di ospitare la ragazza nella sua casa di Ponte d’Oddi, in cambio di alcuni lavori domestici. Una convivenza andata avanti tranquillamente per alcuni giorni tanto che la giovane ha invitato una sua connazionale, residente nel nord Italia, a venire a trovarla a Perugia. Ma una volta in casa per le due straniere sarebbe iniziato il calvario – secondo l’accusa – minacciate e aggredite fino al tentativo di stupro da parte di uno degli stranieri nei confronti di una delle ragazze e il ferimento di questa ultima con un coltello.
E’ a questo punto che, le urla delle donne avrebbero convinto i tunisini ad accompagnarle in ospedale minacciandole di non riferire quanto accaduto e di giustificare le ferite con una caduta accidentale. Una volta libere, pero’, le due donne sono riuscite ad avvicinare un passante e tramite questo ultimo a contattare la polizia che ha subito dato il via all’attivita’ di indagine. Uno dei tunisini e’ stato fermato poco dopo, nei pressi dell’abitazione di Ponte d’Oddi. Gli altri due, invece, sono stati fermati nel centro storico di Perugia.
