PESARO – Il cadavere di un uomo in avanzato stato di decomposizione è stato trovato il 19 agosto nei boschi tra Riosalso e Tavullia, in provincia di Pesaro. L’uomo sarebbe morto da circa un mese e secondo le prime ricostruzioni potrebbe essere un operaio nigeriano di 30 anni scomparso da Montegridolfo. L‘esame del Dna permetterà di identificare il corpo e l’autopsia di accertarne le cause della morte. Se si trattasse dell’operaio, non è escluso che possa trattarsi di un suicidio.
L’uomo che ha trovato il cadavere nelle campagne di Belvedere Fogliense, nel territorio di Tavullia, ha avuto un malore alla vista del corpo. Gli inquirenti sostengono possa trattarsi di un operaio nigeriano di 30 anni di cui non si hanno notizie da circa un mese. Il giovane, secondo quando ha riferito ai carabinieri la sorella dell’uomo, era stato licenziato oltre un mese fa ed era caduto in depressione. Potrebbe quindi essersi tolto la vita.
Solo l’autopsia, che dovrebbe essere effettuata domani a Pesaro, potrà fare chiarezza sulla cause della morte dell’uomo trovato morto e l’esame del Dna potrà accertare definitivamente anche l’identità dello sconosciuto, che ha ancora addosso pochi irriconoscibili brandelli di un abbigliamento sportivo di poco prezzo: pantaloni corti, una maglietta, indumenti intimi.
Premature però, secondo gli investigatori, tutte le ipotesi sulle circostanze del decesso, compresa quella del suicidio: al momento non sono emersi elementi che fanno pensare a una morte violenta, ma il corpo è molto deteriorato dopo essere stato esposto per oltre 20 giorni all’aperto, al caldo e all’azione degli animali.