
TORINO – La procura di Torino ha chiuso l’inchiesta sulle presunte firme false alle ultime elezioni regionali del Piemonte. Undici gli indagati accusati a vario titolo di aver falsificato le firme di presentazione di alcune liste del centrosinistra. Chiesta invece l’archiviazione per cinque persone precedentemente indagate.
Tra gli indagati dai pm Patrizia Caputo e Stefano Demontis ci sono due consiglieri regionali, Daniele Valle (Pd), tra i nuovi entrati nell’inchiesta, e Marco Grimaldi (Sel). Con loro sono indagati gli ex consiglieri provinciali Pd Pasquale Valente e Davide Fazzone, il presidente della circoscrizione 5 Rocco Florio, i dipendenti Pd Cristina Rolando Perino e Mara Milanesio, e gli attivisti dello stesso partito Tina Pepe, Stefania Zicarelli, Salvatore Palermo e Alessandra Orlandi.
I cinque indagati per cui invece la procura ha chiesto l’archiviazione sono la consigliera regionale Nadia Conticelli, l’ex consigliere provinciale Umberto Perna, i dipendenti Carola Casagrande e Gianni Ardissone e il vice presidente della circoscrizione 5 Giuseppe Agostino, tutti Pd.
Secondo gli investigatori, sarebbe stata Cristina Rolando Perino a falsificare le firme di Pasquale Valente su decine di elenchi di sottoscrizioni a sostegno delle liste che appoggiavano il candidato presidente, poi eletto, Sergio Chiamparino.
L’inchiesta era nata dall’esposto presentato nel luglio scorso alla procura di Torino dall’europarlamentare leghista Mario Borghezio e dall’ex consigliere provinciale leghista Patrizia Borgarello. All’inizio del mese i giudici del Tar del Piemonte avevano dichiarato inammissibile il ricorso sul listino del presidente Chiamparino e sulla lista provinciale del Pd di Cuneo e della lista Monviso, salvando di fatto la legislatura regionale. Ammesso con riserva il ricorso sulla lista provinciale del Pd di Torino, per il quale servirà però una querela di falso.