ROMA – Il medico che invoca la clausola di coscienza per negare la ricetta per la cosiddetta 'pillola del giorno dopo' e' tenuto comunque ad informare su dove reperire nel piu' breve tempo possibile la prescrizione. E' una delle informazioni, non sempre nota alle donne, contenute nel vademecum realizzato dalla Societa' Italiana di Contraccezione (Sic) e dalla Societa' Medica Italiana per la Contraccezione (Smic).
Il 'position paper' spiega come e quando ricorrere alla pillola del giorno dopo, qual e' il suo meccanismo di azione, le metodiche disponibili, la loro efficacia e sicurezza, gli aspetti medico-legali della prescrizione del farmaco, il ricorso alla clausola di coscienza, i comportamenti a cui i medici sono comunque tenuti e il counseling. Il documento e' rivolto ai medici, per ''fare chiarezza in un campo che presenta numerosi aspetti controversi – afferma Carmine Nappi, presidente della Sic – sia dal punto di vista scientifico che da quello medico-legale''.
''La pillola del giorno dopo e' un importante strumento per limitare il ricorso all'interruzione di gravidanza – aggiunge Emilio Arisi presidente della Smic – . E sebbene dai dati si evidenzi una costante diminuzione nel numero di aborti, e' proprio nella fascia di eta' 15-19 che si registra il decremento minore'', pertanto e' necessaria un'azione di informazione capillare.
