
Pink, arriva in Italia la nuova (e sconosciuta) droga killer: prima vittima a Torino

TORINO – E’ arrivato anche in Italiaย lโU47700, uno degli oppioidi sinteticiย cheย piรน si sta diffondendo in questi mesi nel mondo. Lo chiamano “Pink” per il colore della sostanza. E c’รจ la prima vittima italiana: Mario, 42 anni, di Torino. E ora la moglie, disperata, piange il marito ucciso da questa nuova droga chimica – ma non ancora illegale – comprata a poco prezzo su Internet.ย “Pink” negli Stati Uniti ha ucciso finora 42 persone.
Nellโultimoย drammatico video girato di nascosto a cena dalla moglie, Mario si addormenta a tavola mentre parla.
Francesca, la moglie,ย ha registrato questa e altre immagini con il telefonino per consegnarle al Sert, il Servizio tossicodipendenze dove il marito era seguito e doveย pochi giorni prima della morte avevano concluso che non essendoci nel sangue tracce nรฉ di eroina nรฉ di altre sostanze note “evidentemente soffriva solo di attacchi di panicoย che probabilmente nascevano da problemi di coppia, e li avremmo risolti rapidamente con una buona psicoterapia”.
Ora perรฒ l’Istituto Superiore di Sanitร ย ha dichiarato che Mario รจ la prima vittima italiana dellโU47700ย .
Mario non toccava eroina, ma voleva provare alcune droghe: “La sera del suo quarantesimo compleanno – ricorda la moglie – mi ha parlato per la prima volta di un sito di psiconauti. Aveva scoperto come farsi una canna con la sigaretta elettronica, fumando un deodorante venduto in Spagna. Voleva provare. Ognuno poi descrive la propria esperienza sul sito”.
E ancora: “Non si รจ mai bucato: inalava, sniffava o si drogava per via rettale”, poiย ha iniziato ad addormentarsi in piedi, รจ finito in ospedale in preda a una crisi epiletticaย ed รจ diventato intrattabile persino per i figli.ย Mario รจ morto otto giorni dopo essersi rivolto al Sert: “Mi auguro – dice ora l’ avvocato Grosso – che la procura vada fino in fondo a questa vicenda, e spero anche che Sert, Serd, Asl e ospedali si aggiornino e soprattutto inizino a lavorare in rete scambiandosi le informazioni necessarie a far fronte a queste nuove droghe”.
