GROSSETO – Pino Daniele, morto d’infarto: c’è un caso ambulanza. I parenti e il cardiologo del musicista, infatti, spiegano che dopo 30 minuti dalla chiamata l’ambulanza non era ancora arrivata. Diversa la posizione del 118 di Grosseto che spiega di aver “chiuso” l’intervento in 19 minuti e che è stato il musicista a non volere l’intervento dell’ambulanza.
La telefonata arrivata al 118 di Grosseto per i soccorsi a Pino Daniele risulta registrata in entrata alle 21:12 e dopo 19 minuti, alle 21:31, l’equipaggio dei soccorritori ha comunicato alla centrale la chiusura dell’intervento e il suo rientro, avendo avuto comunicazione che il paziente stava andando a Roma. E’ quanto spiega il responsabile del 118 dell’Asl di Grosseto, Robusto Biagioni, in merito ai soccorsi per l’artista napoletano, che aveva accusato un malore nella sua casa in Maremma, nelle campagne tra i comuni di Magliano e Orbetello.
L’ambulanza, con medico e defibrillatore a bordo, spiega ancora la Asl, è partita dall’ospedale di Orbetello alle 21:15. Poi tra le 21.25 e le 21.29 qualcuno dell’equipaggio dell’ambulanza ha contattato il cellulare che aveva chiamato per il soccorso, chiedendo maggiori precisazioni sull’indirizzo e che venisse accesa una luce dalla casa, che si trova isolata. Dalla Asl si spiega che l’ambulanza non era comunque lontana dall’abitazione del musicista. Chi ha risposto ha spiegato che il paziente stava andando a Roma. Così l’ambulanza si è fermata ed è tornata indietro. Alle 21:31 la registrazione del rientro.