MAGLIANO – Le ceneri di Pino Daniele sono dalla notte scorsa al cimitero di Magliano in Toscana (Grosseto). Il cantautore napoletano, morto lo scorso 5 gennaio per un arresto cardiaco dopo un malore accusato nella sua casa nelle campagne di Magliano, aveva espresso il desiderio di essere sepolto proprio nel piccolo cimitero del paese che lo aveva ospitato da circa 15 anni. Due dei suoi figli hanno portato, ieri sera verso le 23, l’urna cineraria con i resti del cantante nel piccolo cimitero.
Per l’occasione sono stati tolti anche i sigilli alla tomba, progettata e costruita in marmo di Carrara e vetro da un architetto grossetano e posta proprio nel punto più alto del cimitero. Molta la gente che in queste ore sta visitando la tomba dove campeggia una foto dell’artista mentre suona la chitarra.
Sabino Zuppa su Giunco.net spiega:
«L’idea del progetto della Cappella Memoriale commissionatami dai figli di Pino Daniele nasce dalla volontà di racchiudere in un disegno l’essenza dei luoghi ai quali Pino si era così profondamente legato negli ultimi anni – spiega l’architetto Andrea Spinelli – la campagna con il suo semplice fascino doveva costantemente dialogare con il gesto progettuale e la sua luce entrare all’interno del sepolcro in tutte le fasi della giornata. La struttura di progetto poggia su una parte basamentale che stacca da terra il luogo del riposo – continua lui – e risulta completamente rivestita in travertino bianco locale, lo stesso che fu scelto dai frati benedettini per la realizzazione del vicino monastero di San Bruzio».
«Il pavimento interno e l’altare sono stati realizzati in marmo di Carrara Cremo Delicato, la venature del quale scorrono sul pavimento invitando lo sguardo a dirigersi verso l’altare che contiene l’urna cineraria. La sicurezza della cappella viene ad essere garantita dalla porta di accesso e dal lucernario realizzati in vetro antisfondamento e dall’installazione di sofisticati sistemi di allarme. La cornice della fotografia, così come le scritte e la firma apposte sulle pareti interne – conclude l’architetto – sono state realizzate in palissandro, legno del quale sono costituite molte delle chitarre suonate dall’artista: un’ulteriore elemento naturale che lega la cappella al pianeta terra, ricostruendo quel legame che Pino Daniele ha così fortemente percepito ed espresso nei versi delle sue canzoni».