Pistoia, operata di alluce valgo. Devono amputarle la gamba

PISTOIA – Era entrata in ospedale a Pistoia nel 2006 per operarsi di alluce valgo, pensando, una volta eseguito l'intervento di riuscire a camminare meglio, ma a seguito di un'infezione che pare sia stata contratta all'interno della sala operatoria, nel 2007, le è stato amputato il piede e parte della gamba, fino al ginocchio. E' accaduto alla signora Michela C., di Pistoia. La donna, assistita anche dal Movimento difesa del cittadino, sta cercando di avere un risarcimento dall'ospedale, ma le offerte della Asl sarebbero state ''irrisorie, data la gravita' della situazione'', dice chi la assiste.

''L'intervento – spiega il Movimento difesa del cittadino di Pistoia – ha portato ad una setticemia in seguito alla quale hanno dovuto amputarle l'arto. Il problema che noi contestiamo e' che nella struttura ospedaliera pistoiese, dove e' stata eseguita l'operazione, hanno sottovalutato in un primo momento la gravita' del problema, questo ha fatto si' che l'infezione sia aumentata al punto tale che dopo qualche mese non c'era piu' niente da fare e anche se poi la signora ha cambiato struttura e medici ed e' stata assistita in maniera migliore, non e' stato possibile evitare l'amputazione''.

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Daniela Lauria