“Più frutta nell’aranciata? Inapplicabile”: Ue cancella decreto Balduzzi

ROMA – Aumentare il contenuto di frutta nell’aranciata e nei succhi dal 12% al 20%. Questo era l’obiettivo del decreto Balduzzi, emesso dall’ex ministro della Salute del governo Monti. Decreto bocciato e cancellato dalla Commissione europea. Il decreto, spiegano i commissari Ue, è in contrasto con la direttiva comunitaria sulla libera circolazione delle merci.

Ad esultare per la cancellazione del decreto sono i produttori di Schweppes e araciata, che sarebbero stati colpiti dalla misura con un cambiamento di sapore, sostengono loro, che forse i clienti non avrebbero gradito. Corrado Zunino su Repubblica spiega:

“Avevano parlato subito di costi insostenibili che sarebbero ricaduti sui cittadini, di distorsione del gusto originario delle singole bibite (amate proprio per quell’originalità dai consumatori). Quando, «con colpevole ritardo» ammettono al ministero, il mini-decreto Balduzzi è stato inviato a Bruxelles, è tornato indietro subito e con le diffide allegate: “Così si impedisce a un prodotto di entrare nella catena commerciale italiana”. La questione “quote frutta” doveva essere fissata a livello comunitario, non si poteva disciplinare nazionalmente”.

Inutili i tentativi dei tecnici del ministero di salvare il decreto, ora che Balduzzi non è più ministro:

“«Abbiamo proposto di lasciare libertà di scelta sui prodotti fabbricati all’estero vincolando solo le bibite italiane », racconta il direttore generale per l’igiene e la sicurezza degli alimenti, Silvio Borrello. La risposta dell’Unione è stata una seconda diffida: la libertà di circolazione va garantita a tutti, anche alle vostre aziende”.

La battaglia non è ancora chiusa, spiega Borrello:

“«Insisteremo affinché l’Europa consenta ai singoli stati di far scegliere il quantitativo minimo di agrumi nelle confezioni»”.

Ma vincerla non sarà facile, spiega la Coldiretti:

“La Germania, va ricordato, più volte ha proposto l’etichetta “succhi di frutta” anche per le bibite senza alcuna aliquota di frutta. «Il problema è grave, bisogna continuare ad attaccare », dice la Coldiretti, pronta a vendere – grazie al decreto Balduzzi – 200 milioni di chili di arance in più. «La libera circolazione delle merci è una scusa, la verità è che questo intervento è contro la salute dei consumatori. L’Europa ha preso una cantonata enorme»”.

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