Pizzaiolo cercasi: in Italia ne mancano 6mila

ROMA – In Italia mancano 6mila pizzaioli. Sembra una battuta nel Paese che la pizza ha inventato ed esportato in ogni dove e invece è una denuncia, seria, che arriva dalla Confcommercio.

La spiegazione la dà al Corriere della Sera Enrico Stoppani, presidente Fipe (la federazione degli esercenti che aderisce a Confcommercio):

I nostri giovani la percepiscono come una professione (quella del pizzaiolo, ndr)  a basso valore aggiunto. Anche chi frequenta l’alberghiero opta per la vita di chef nei grandi alberghi. Ma il vantaggio di imparare a fare bene la pizza è quello di trasformarsi da subito in imprenditori di se stessi.

Così anche chi studia per specializzarsi nel settore della ristorazione al momento della scelta professionale punta su altri ambiti e cerca di diventare chef nei grandi alberghi. Aspirazione lecita ma strada certamente più chiusa. A chiedere pizzaioli, invece, sono soprattutto le pizzerie al taglio. Il perché è semplice: complice anche la crisi, soprattutto nelle grandi città, sono in tanti a scegliere il trancio di pizza come alimento per il pranzo.

Ma è proprio nelle grandi città che, all’inizio timidamente e ora in modo sempre più capillare, a fare la pizza ci si sono messi gli stranieri. Egiziani soprattutto e con risultati eccellenti. Eppure il settore continua a chiedere manodopera. 6mila giovani e non solo sono avvisati: c’è posto per voi, le pizzerie al taglio vi aspettano.

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Emiliano Condò