E’ nel giro da un quarto di secolo, prima nella Dc napoletana di Vincenzo Scotti, quindi nel Cdu di Rocco Buttiglione, poi nella Margherita e nel Partito democratico di Walter Veltroni. Nel 2008 viene nominato a sorpresa con i voti del centrodestra presidente della commissione di Vigilanza Rai,e quando il Pd gli chiede di dimettersi, lui si rifiuta. Abbandonato il centrosinistra, passa con i Responsabili che a dicembre 2010 salvano il governo di Silvio Berlusconi che gli dà un posto da sottosegretario al ministero dei Beni culturali dove non restano tracce particolari del suo transito. Per approdare definitivamente con il Pdl e rientrare in Senato: da cui si appresta a sbarcare al porto di Napoli.
C’è chi arriva a un’autorità portuale, ma c’è anche chi parte da lì:
Gabriele Aulicino, ufficiale della Capitanerie di porto, per esempio. Un anno fa ha traslocato alla Consob, chiamato dal presidente Giuseppe Vegas come responsabile dell’Ufficio attività parlamentare e di governo. Grado equipollente: condirettore. La nomina ha fatto insorgere il sindacato Falbi, che ha presentato ricorso al Tar e l’ha avuta vinta. Per tutta risposta nel decreto sulla stabilizzazione dei precari targato Gianpiero D’Alia è spuntato a sorpresa un emendamento che, sostengono sempre quei guastafeste del Movimento 5 stelle, avrà come conseguenza la stabilizzazione anche del «portuale» Aulicino alla Consob. Un autentico e incomprensibile capolavoro di burocratichese: «all’articolo 1, comma 166, della legge 24 dicembre 2012, n. 228, sostituire le parole: “entro dodici mesi dall’entrata in vigore della presente legge” e le parole: “con riferimento alla data di entrata in vigore della presente legge” con le seguenti: “per il personale in effettivo servizio alla data di entrata in vigore della presente legge, entro i termini di cui all’articolo 4, comma 6, del decreto-legge 31 agosto 2013, n. 101…”». Alla faccia della tanto sbandierata trasparenza delle norme.