ROMA, 14 DIC – Ad attendere lo scrittore Federico Moccia su ponte Milvio non c'erano solo i lucchetti, figli della storia d'amore nata dal suo libro ma anche qualche messaggio di contestazione. Un foglietto appoggiato sotto un lucchetto recitava: ''Prossimo libro: tre metri sotto il ponte o tre metri sotto terra''. Mentre Moccia, sgranocchiando pezzetti di carota tirati fuori dalle tasche della giacca, partecipava al sopralluogo con il sindaco di Roma Gianni Alemanno per decidere della sorte dei lucchetti, un uomo gli si e' avvicinato gridandogli: ''Vergognati hai rovinato un ponte. Bravo complimenti mo' te li vengo a mettere sotto casa i lucchetti''. Poi, a freddo, intervistato dalle telecamere ha spiegato che vorrebbe ''capire quel e' il vero problema: mi sembra che si esageri per qualcosa che e' stata accettata da tempo. Mi hanno intervistato anche gli spagnoli''.
