Pontedera, festa con violenza. Incastrati da Whatsapp: “Si fa un change”

Pontedera, festa con violenza. Incastrati da Whatsapp: “Si fa un change”

PISA – La droga Ghb non possono che averla messa i due ragazzi nel bicchiere. E se lo hanno fatto è perché volevano annullare le resistenza della giovane, poi abusata. Sono queste le motivazioni della sentenza di condanna a 8 anni che i giudici di Pisa hanno pronunciato nei confronti di Mattia Rizza ed Edoardo Nieri, due ventenni di Pontendera accusati di aver stuprato una ragazza il 2 luglio 2014 al termine di una festa in piscina nella villa del nonno di uno dei due.

A incastrarli la cosiddetta “droga dello stupro” e soprattutto i messaggi Whatsapp scambiati dai ragazzi che così vengono ricostruiti dal Tirreno:

Vogliono invitare in villa solo la ragazza. Rizza scrive: «Ahah.Te fai il solito. Te la prendi subito». E il Nieri: «Aah ah no no devo testarti prima. Poi se va tutto bene la prendo. Se funziona tutto». «Ben consapevoli, peraltro, che la stessa difficilmente avrebbe acconsentito ad avere rapporti sessuali con entrambi, ed essendo determinati a concretizzare ad ogni costo le proprie intenzioni (“due contro uno”), decidono per tempo di procurarsi la sostanza stupefacente denominata Ghb (“un po’ d’acqua da bere”, “I lavori sporchi tutti Eddie”- è Nieri che porta le bevande), nonché alcune bevande per veicolarla facilmente (Schweppes) ed un’altra (vodka) per moltiplicarne gli effetti», riportano le motivazioni. Quando Nieri e Rizza sanno della presenza anche dell’amica – la testimone oculare della violenza – pensano a un imprevisto piacevole. Nieri: «Si piglierà anche lei»; ed il Rizza: «Se proprio dobbiamo…»; ed ancora il Nieri: «Si fa un change nel mezzo»; ed il Rizza conclude: «Il solito».

Il 3 luglio il messaggino ha un altro tono. Nieri, con la polizia già all’opera, dirà a tale “Giacomo Luca”: «È successo un casino Jack» e questo: «Sei grandicello ora. Ti assumi le responsabilità… Combina casini».

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Elisa D'Alto