Chiede danni all’amante della moglie, denunciato per estorsione

In un paese della provincia di Pordenone, un operaio quarantenne scopre la relazione tra un suo collega e la moglie.

Il marito, dopo essersi riconciliato con la moglie, decide di affrontare il rivale a muso duro e nella discussione sbotta con una frase che gli costerà cara: «Devi risarcirmi con cinquanta milioni di lire perché mi hai portato via la moglie». Poi colpisce con un pugno al volto il rivale e, nella foga cade e si frattura tibia e perone. Arriva l’ambulanza del 118 ed entrambi finiscono in ospedale.

L’amante abbandonato querela il marito e contemporaneamente continua a tempestare di telefonate l’ex che invece di lui non e vuole più sapere, tant’è che lo denuncia a sua volta. Un anno dopo si calmano gli animi: amante e moglie ritirano le querele, ma un’ipotesi di reato rimane, la tentata estorsione del marito nei confronti dell’amante.

A questo punto il marito chiedere l’aiuto di un legale, il quale durante il processo che si è svolto in questi giorni per tentata estorsione chiede, ottenendola, una derubricazione del reato: da tentata estorsione a minacce. Il pm poi, compresa la situazione, ha chiesto a sua volta la derubricazione e la richiesta è stata accolta dal giudice che ha definitivamente prosciolto l’uomo.

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Lorenzo Briotti