ROMA – Gli adulti italiani sono consapevoli del rischio che corrono i minori nell'accesso a internet, conoscono i sistemi di protezione e ritengono importante un controllo, eppure non evitano i pericoli del web ai propri figli. E' quanto ha rilevato un'indagine realizzata da Format per l'Associazione centro ELIS (educazione, lavoro, istruzione, sport) su un campione rappresentativo di mille maggiorenni in Italia.
Secondo la ricerca, infatti, il 65,3% degli italiani ritiene che sia necessario evitare che i ragazzi accedano alla pornografia su internet fino ai 18 anni. Un dato che, sommato a chi limiterebbe la prevenzione ai minori di 14 anni, sale al 96%. Solo il 16,9% dei genitori di figli minorenni, pero', ha istallato sistemi di protezione della navigazione su internet, il 53,7% dei quali si colloca nella fascia di eta' 35-44 anni. Estendendo la ricerca anche agli adulti senza figli, si scopre che solamente il 5,7% degli italiani ha installato controlli parentali o filtri web. Se da un lato l'esiguita' dell'azione di prevenzione dipende dalla capacita' di accesso al mezzo, legata soprattutto all'eta', dall'altro risulta connessa a una certa pigrizia degli adulti: secondo Elis, infatti, un italiano su due (48,2%) conosce i sistemi per impedire ai minori di accedere ai contenuti pornografici sul web. Una realta' che l'associazione definisce ''preoccupante'' visto l'uso diffuso di internet da parte dei minori, che dal 2005 al 2010 e' passato dal 13% al 36,7% nei bambini tra i 6 e i 10 anni, dal 44,2% al 75,7% nei bambini tra gli 11 ai 14 anni e dal 76,5% al 91,8% nei ragazzi di 15 anni.
''L'annunciata diffusione dell'accesso internet in mobilita' wireless in tutte le scuole italiane amplia ancora di piu' i rischi – ha detto Michele Crudele di ELIS, stamani a Roma, durante la presentazione della ricerca – considerando che, a differenza che sulle emittenti televisive, non c'e' una legislazione di tutela su internet''.