Triste tramonto per Villa Altachiara, la prestigiosa residenza nella zona più suggestiva del promontorio di Portofino dove visse , e tragicamente morì, la contessa Francesca Vacca Agusta, scomparsa nel 2001. Il corpo della contessa, precipitata dalla scogliera della villa, fu recuperato su una spiaggia della Costa azzurra dove lo trascinarono le forti correnti del golfo ligure.
Sono stati messi all’incanto gli arredi ed i complementi della villa. Il primo lotto comprende «una lampada a due luci in ottone, una cornice in argento, un soprammobile a forma di ippopotamo, uno a forma di pera, un altro che pare un uovo, poi una penna in presunto oro e un rinoceronte in avorio, con ferma carte in pietra colore azzurro». Valore stimato, 150 euro indicato nell’elenco dei beni mobili messi all’asta da Sovemo srl.
L’asta pubblica si terrà il 18 gennaio a Genova, nella sede di Sovemo in corso Europa. Sarà aperta a tutti e servirà all’erario a recuperare parte dei 25 milioni di euro che l’ex compagno ed erede della nobildonna, Maurizio Raggio, deve alle casse dello Stato.
Si tratta di proventi non dichiarati, secondo il Fisco, delle operazioni estero su estero compiute da Raggio per conto dell’ex leader del Partito Socialista Italiano, Bettino Craxi, e contestate nel corso dell’inchiesta “Mani Pulite”. In tutto i lotti all’asta sono 168, recuperati e pignorati nel corso del blitz compiuto nell’ottobre del 2008 da uomini della Guardia di finanza, ispettori dell’Agenzia delle Entrate e tecnici di Equitalia, a Portofino.
Nell’elenco è racchiuso parte del “tesoro” di Villa Altachiara, che poi tanto prezioso non sembra essere, visto che il valore complessivo dei beni all’incanto è stimato in poco meno di 130mila euro. Per lo più si tratta di bottiglie di vino pregiato, in tutto 180 di varie marche e tipologie, poi circa 600 libri, una trentina di quadri (compreso l’albero genealogico della famiglia Agusta) e un migliaio di dischi in vinile. Tra le curiosità figurano un accendino marca Cartier (stimato 100 euro), tre cavalieri in armatura in presunto argento con base in malachite, addirittura una sauna con cabina in legno completa di accessori (del valore di mille euro) e, dal giardino di Villa Altachiara, una statua in marmo bianco raffigurante una donna, alta 180 centimetri. Roba da 2mila euro. Ci sono poi scrivanie, sei televisori, elettrodomestici vari, divani e comodini. Centosessantotto lotti per il primo incanto.
Nell’ottobre del 2008, Equitalia comunicò di aver pignorato oltre 3mila beni per un totale di 600 lotti. Probabilmente, prima o poi, andranno tutti all’asta, per consentire alle casse dello Stato di recuperare almeno una parte di quei 25 milioni di euro mancanti.Il primo appuntamento, per chi volesse concedersi il lusso di sorseggiare i vini della contessa Vacca Agusta o di sedersi alla scrivania che fu di lord George Herbert Carnarvon, barone di Porchester, è fissato, come detto, per il 18 gennaio, a Genova. Nella speranza che la presunta maledizione di Tutankamon, di cui si vocifera a Portofino, gravi solo sulla villa e non sui suoi arredi.
