Don Milani e don Sturzo giĆ in vita avevano, soprattutto politicamente, idee anche molto diverse. Ora, dopo la morte, si ritrovano loro malgrado ad essere nuovamente contrapposti, questa volta in merito al nome di una sala consiliare.
Siamo a Prato e, come riporta l’Ansa, la nuova maggioranza di centrodestra della circoscrizione est ha deciso di cambiare il nome della sala dove si tengono le riunioni della giunta da sala don Milani a sala don Sturzo. Apparentemente una diatriba sul nome di una sala consiliare. Leggendola più nel profondo sembra invece una guerra post mortem tra due preti molto diversi tra loro o piuttosto il tentativo di una maggioranza di centrodestra di far valere le idee politiche di un “don” rispetto a quelle dell’altro.

PerchĆØ se si va a vedere, in quella che da sempre ĆØ considerata una regione “rossa” come la Toscana, una maggioranza di centrodestra decide di togliere l’intitolazione di una sala consiliare al discusso prete di Barbiana, simbolo della lotta studentesca del’68. E decide di intitolarla al prete fondatore del Partito polare (il padre, quindi, della Democrazia cristiana).
La decisione ĆØ arrivata dopo una seduta del consiglio molto turbolenta e grazie alla proposta di due consiglieri Giulio Mencattini dell’Udc e Andrea Antonio Bonacchi del Pdl.
Insomma, anche a distanza di anni, don Lorenzo Milani continua, a pochi chilometri dalla parrocchia di san Donato a Calenzano dove scrisse “Esperienze pastorali”, a far discutere. L’unica differenza ĆØ che, anzichĆ© a Barbiana, dove la Chiesa lo mandò per “punizione”, stavolta ĆØ stato mandato in biblioteca. Il prete della rivolta studentesca, infatti, dovrĆ accontentarsi di avere intitolata la biblioteca circoscrizionale.