Massimiliano Camparini, il padre della piccola Anna Giulia, prelevata dai genitori da una casa vacanza di Marina di Massa nel luglio scorso, ha annunciato lo sciopero della fame nel carcere in cui è detenuto, come la moglie, da quando la coppia e la bambina sono stati rintracciati in Svizzera.
Lo ha fatto con una lettera inviata al legale della coppia, Francesco Miraglia, che ne ha diffuso il testo, in cui spiega di essersi deciso a questo gesto per avere risposte e ringrazia il personale del carcere sperando di non creare disagi. Nella lettera, tra l’altro, Camparini spiega di chiedersi perché la figlia di tre anni venga trattenuta (in un istituto di suore) ”come fosse un oggetto da custodire e come le guardie custodiscono me mentre le inculcano che i genitori sono dei ‘birichini”’.
Nega di aver rapito la bambina e l’accusa di sequestro (”per tre minuti”) di persona, mentre potrebbe configurarsi ”al limite la sottrazione di minore”. ”Sono servite a poco – ricorda – le foto che testimoniamo come, a famiglia riunita, la mia piccolina stava benissimo ed era felice con mamma e papa”’.