E’ finita con l’arresto la carriera di una coppia di bergamaschi, che come “Bonnie e Clyde” rapinavano gioiellerie e poi tornavano alla loro normale vita casalinga. Ai colpi partecipava inconsapevole anche la loro figlia piccola, che accompagnava la madre ad effettuare i sopralluoghi. L’avventura criminale della coppia bergamasca è finita la scorsa notte con l’arresto a seguito di un blitz dei carabinieri della Compagnia di Zogno.
Le indagini svolte nell’arco di tre mesi hanno attribuito alla coppia la responsabilità di quattro rapine. Identica la dinamica: la donna effettuava un sopralluogo del posto e per non destare sospetti portava il passeggino con la piccola figlia, mentre il compagno entrava nelle gioiellerie come un semplice cliente salvo poi scatenarsi contro i malcapitati gioiellieri e scappare con il bottino.
In un caso, a Petosino lo scorso agosto, il negoziante era stato più volte colpito alla testa con un martello, riportando un serio trauma cranico. Vittima anche una signora sessantenne alla quale il malvivente aveva sferrato pugni al viso nonostante non opponesse alcuna resistenza.
Nel corso della perquisizione nella abitazione della coppia i militari hanno trovato diversi monili in oro proventi delle rapine e capi di abbigliamento utilizzati nei colpi, compreso uno a Verona il 18 luglio. Accusati di rapina aggravata e continuata, sequestro di persona e lesioni gravi, i due si trovano ora nel carcere di Bergamo.
