Gay Pride Roma. Bacio saffico e si dà il via alla manifestazione

Prima un bacio collettivo tra i manifestanti e poi la partenza del corteo: è iniziato così il Roma Pride 2010, che ha preso il via da Piazzale dei Partigiani diretto a Piazza Venezia.

La parata, che ha come slogan ”Ogni bacio è una rivoluzione”, è stata aperta dagli organizzatori, tra cui Fabrizio Marrazzo (presidente dell’Arcigay Roma), Imma Battaglia (Di Gay Project), da Vladimir Luxuria e da alcuni esponenti politici del Partito democratico e di Sinistra Ecologia e Libertà.

”Abbiamo scelto questo slogan – spiega Marrazzo – perché a Roma diverse persone gay sono state aggredite solo perché si baciavano in pubblico. Questo bacio collettivo è un inno alla libertà di amare e di vivere”.

”Siamo più dello scorso anno. Fino a questo momento siamo più di 100 mila, ma ci devono raggiungere ancora tante persone”. Lo sostengono gli organizzatori del Roma Pride 2010, giunto all’altezza del Circo Massimo. Ma non tutti i partecipanti sono dello stesso parere. ”Purtroppo siamo di meno rispetto all’edizione 2009 – dice Federica, ventenne romana – e questo mi dispiace perche’ le divisioni nuociono a tutta la comunità”.

”Siamo di meno, èvero, ma il corteo è altrettanto bello e colorato” aggiunge un altro ragazzo, Antonio, 30 anni. Il riferimento è all’assenza del circolo Mario Mieli, l’associazione che gli scorsi anni ha organizzato la parata e che invece quest’anno ha dato forfait. Il corteo è animato dalla musica diffusa ad alto volume dai carri, dalle danze e dai travestimenti più originali. Tanti cartelli contro il Vaticano: ”Natzinger aggredisce i gay”, ”Il Vaticano reliquia fascista”. A marciare per i diritti degli omosessuali anche una coppia gay con carrozzine al seguito. ”Questi sono i nostri figli – spiegano – ma sono nati in California perché in Italia non sarebbe mai potuto accadere.

La giornata è stata però funestata da due avvenimenti: i petardi lanciati venerdì notte al Gay Pride village della capitale, che hanno ferito lievemente due persone, e uno striscione di Militia Christi nei pressi del Colosseo che recita “Gay pride: diritti alla perversione

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