ROMA – Primario assenteista condannato, rischia licenziamento. Vale per 3,2 mln di statali. Il primario assenteista del Fatebenefratelli di Milano è stato condannato sulla base di un articolo della legge Brunetta di 6 anni fa, un articolo che riguarda tutti i 3,2 milioni di dipendenti che lavorano per la Pubblica Amministrazione. Che devono fare ora molta attenzione ad assentarsi dal lavoro con false motivazioni.
Si rischia di pagare caro, in tutti i sensi. Con il carcere: fino a 5 anni dice la legge, mai utilizzata prima che fosse applicata nei confronti di Giorgio Barzoi, che è stato condannato a 16 mesi. In risarcimenti patrimoniali: 30mila quelli comminati al primario. Con il licenziamento in tronco: lo specifica la legge che prevede il licenziamento disciplinare automatico dopo la sentenza definitiva.
Tutto questo grazie alla norma semi-sconosciuta della legge Brunetta, l’articolo 55-quinquies del decreto legislativo 165/01, come modificato appunto dal decreto legislativo 150 del 2009. Barzoi, per cui l’accusa ha cambiato in extremis il capo d’imputazione, è stato assolto dai reati di falso in atto pubblico e di truffa allo Stato. E quindi, senza la norma Brunetta, avrebbe potuto anche sperare nel mantenimento del posto di lavoro. Non più con la nuova configurazione del reato: con la falsa attestazione o certificazione della presenza in servizio, si viene condannati e si viene licenziati.