
Federico Carboni, alias Mario, è morto: primo suicidio medicalmente assistito in Italia (Ansa)
Primo suicidio assistito. Federico Carboni, per tutti Mario, è morto. “Alle 11.05 di oggi è morto ‘Mario‘ la cui identità, rimasta nascosta finora, è Federico Carboni“. A comunicare il decesso del 44enne tetraplegico di Senigallia (Ancona) il quale aveva ottenuto il via libera per il suicidio medicalmente assistito, procedura avvenuta oggi per la prima volta in Italia, è stata l’Associazione Luca Coscioni che lo ha affiancato anche nella battaglia legale successiva alla sentenza della Corte Costituzionale sulla vicenda Cappato/djFabo e che ha raccolto fondi per la strumentazione necessaria.
Primo suicidio assistito: Federico Carboni, per tutti Mario, è morto
“Non nego che mi dispiace congedarmi dalla vita, sarei falso e bugiardo se dicessi il contrario perché la vita è fantastica e ne abbiamo una sola. Ma purtroppo è andata così”. Queste le parole di Federico, alias Mario, prima della procedura di suicidio medicalmente assistito.
“Ho fatto tutto il possibile per riuscire a vivere il meglio possibile e cercare di recuperare il massimo dalla mia disabilità, – ha aggiunto – ma ormai sono allo stremo sia mentale sia fisico. Non ho un minimo di autonomia della vita quotidiana, sono in balìa degli eventi, dipendo dagli altri su tutto, sono come una barca alla deriva nell’oceano. Sono consapevole delle mie condizioni fisiche e delle prospettive future quindi sono totalmente sereno e tranquillo di quanto farò”.
“Ora sono libero di volare dove voglio”
“Con l’Associazione Luca Coscioni – ha proseguito – ci siamo difesi attaccando e abbiamo attaccato difendendoci, abbiamo fatto giurisprudenza e un pezzetto di storia nel nostro paese. E sono orgoglioso e onorato di essere stato al vostro fianco. Ora finalmente sono libero di volare dove voglio”.
Stamattina, dunque, l’ultimo atto di una drammatica vicenda personale che, proprio in prossimità della sua conclusione, ha finito per riguardare la società tutta.
La morte a casa sua, circondato dai suoi e sotto controllo medico
“Federico è morto nella sua abitazione dopo essersi auto somministrato il farmaco letale attraverso un macchinario apposito, costato circa 5mila euro, interamente a suo carico, e per il quale l’Associazione Luca Coscioni aveva lanciato una raccolta fondi”.
La procedura di “suicidio medicalmente assistito – riferisce l’Associazione – è avvenuta sotto il controllo medico del dott. Mario Riccio, anestesista di Piergiorgio Welby e consulente di Federico Carboni durante il procedimento giudiziario. Al fianco di Federico, la sua famiglia, gli amici, oltre a Marco Cappato, Filomena Gallo e una parte del collegio legale”.
Il via libero definitivo per l’accesso al suicidio assistito era arrivato il 9 febbraio scorso, con il parere sul farmaco e sulle modalità “di esecuzione”. E dopo quasi due anni dalla prima richiesta alla Asur (Azienda sanitaria unica regionale delle Marche) e dopo una lunga battaglia legale.