Cronaca Italia

Prince Jerry, gli negano permesso di soggiorno e si butta sotto un treno

Prince Jerry, gli negano permesso di soggiorno e si butta sotto un treno

GENOVA – Quando gli hanno negato il permesso di soggiorno per motivi umanitari si è buttato sotto a un treno. Così Prince Jerry, nigeriano di 25 anni, si è tolto la vita lunedì 28 gennaio a Tortona (Alessandria).

A dare la notizia è stato monsignor Giacomo Martino, responsabile della Migrantes di Genova, in un messaggio indirizzato alla chat dei propri parrocchiani, poi circolato mercoledì sera sui social e ripreso da alcuni quotidiani. I funerali si terranno venerdì 1 febbraio alle 11.30 nella chiesa dell’Annunziata a Genova.

Mons. Martino ha poi spiegato che il messaggio era privato e pensato per restare tale, non volendo in alcun modo strumentalizzare la morte del giovane. “E’ impropriamente girato un mio post privato scritto ai membri più stretti della mia Comunità parrocchiale – ha scritto su Facebook – Erano parole di dolore e di sofferenza personale confidate a degli amici. Avevo scelto di non parlare di Prince Jerry per rispettare il dolore della sua morte e desolazione”.

Sul caso sono ora in corso indagini giudiziarie, ha spiegato ancora il religioso, per stabilire “esattamente i fatti ed eventuali responsabilità. Non desidero in nessun modo che questo ragazzo e la sua triste storia vengano strumentalizzate per discorsi diversi da quelli di compassione per una vita stroncata e di un lungo sogno interrotto”.

Prince Jerry era nato nei pressi di Benin City ed era sbarcato il 16 giugno 2016 sulle coste siciliane. Già dal quel mese era arrivato a Genova. Chi l’ha conosciuto riferisce che parlava benissimo italiano, faceva volontariato con i ragazzi delle Scuole della Pace e per iniziative come lo Staccapanni della Caritas.

“Un ragazzo speciale e straordinario, molto sensibile e anche colto. Era laureato e amava conoscere e apprendere”, ha ricordato don Giacomo. “Aveva fatto richiesta di asilo politico, ma non era stata accolta e lo aveva saputo alla metà di dicembre, il 17 per la precisione. Non rientrava in quello status, non più previsto dalle norme, che prima garantivano il permesso umanitario”.

Published by
Daniela Lauria