Processioni al tempo del Covid: la mascherina e il bacio alle statue fa litigare preti e sindaci FOTO ANSA
Dopo due anni di stop a causa delle restrizioni anticovid, torna nei comuni italiani la tradizione dei riti pasquali e quindi anche le processioni. Processioni con statue, bande e cori sfileranno per le vie di città e paesi richiamando fedeli e spettatori. E così diversi sindaci, per prevenire una nuova impennata di contagi, stanno firmando ordinanze che impongono la mascherina anche all’aperto e che vietano di baciare le statue. Cosa che non piace pero a molti parroci, visto che i riti religiosi quelli sono e quindi vanno lasciati integri.
Ad oggi la mascherina è necessaria all’aperto solo in caso di assembramenti, mentre sull’obbligo al chiuso, che è ancora in vigore, il governo deciderà dopo le feste. Intanto al Centrosud – dall’Abruzzo alla Sicilia – diversi sindaci hanno deciso di ristabilirne l’obbligo per i “facchini” e i coristi, che in alcuni comuni dovranno anche sottoporsi al tampone o mostrare il Green pass rafforzato. Il primato per le misure più restrittive finora va a Prezza (L’Aquila): un piccolo focolaio nella comunità parrocchiale ha spinto il prete ad annullare la processione. A Sulmona, invece, il sindaco ha imposto la mascherina all’aperto per seguire la processione del Cristo Morto e la “corsa” della Madonna. Sempre in Abruzzo a Lanciano (Chieti) mascherina obbligatoria per assistere a tutti i riti. “C’è una recrudescenza del Covid, serve prudenza”, ha detto il primo cittadino. Stessa decisione a Gubbio (Perugia), per prevenire “un’evoluzione negativa” dell’epidemia.
In Campania, il sindaco di Benevento Clemente Mastella ha firmato un’ordinanza che impone il volto coperto per la processione del Cristo morto. A Sorrento (Napoli) la mascherina dovranno indossarla, sotto al costume, anche gli incappucciati che sfilano il Venerdì santo. Più in generale il governatore De Luca ha invitato i campani a togliere la mascherina “solo per mangiare la pastiera”. In Molise, a Campobasso, i cantori del Venerdì santo oltre alla mascherina dovranno avere anche il Super green pass.
In Sicilia, torna la sfilata dei Misteri di Trapani: durerà 24 ore come da tradizione, ma con percorsi più brevi causa Covid e l’obbligo di mascherina. A Ragusa i portatori, oltre a coprire naso e bocca con una Ffp2, dovranno presentare l’esito negativo del tampone. In tutta l’isola quest’anno non ci saranno i fuochi d’artificio, come chiesto dalla Conferenza dei vescovi siciliani nelle scorse settimane. “Non si possono sparare i fuochi mentre in Ucraina le persone sono atterrite dal suono delle sirene e uccise dalle bombe”. Da qui l’invito dei vescovi a convertire la spesa per i fuochi in aiuti ai profughi.