MILANO – Per i difensori di Silvio Berlusconi sul processo Mills ha pesato ''la pressione politica'', ma anche quella ''della stampa''. Secondo l'avvocato Longo, infatti, e' ''certo che il processo ha sentito la pressione politica, una pressione ribadita anche dal pm con le sue piccole intemperanze di natura processuale''.
Al legale dell'ex presidente del Consiglio, inoltre, non sono piaciute ''le pseudo-argomentazioni utilizzate dal pm nel processo, non mi e' piaciuto il pm, ne' le sue argomentazioni che mi hanno sorpreso dal punto di vista giuridico''. Secondo l'avvocato, sia la stampa che il pm hanno spesso utilizzato ''un pregiudizio'', ossia ''hanno sempre detto 'ma c'e' la sentenza a carico di Mills''', per giustificare, secondo il legale, una condanna a carico di Berlusconi. ''Questo e' un pregiudizio – ha aggiunto Longo – che alcuni hanno usato in buonafede e altri in malafede''.
L'avvocato Niccolo' Ghedini ha poi spiegato ai cronisti che Berlusconi non e' venuto in aula ne' a farsi interrogare ne' a rilasciare dichiarazioni spontanee ''perche' era inutile la sua presenza davanti a un tribunale che ci ha impedito di difenderci, che ci ha tolto tutti i testimoni''. Ghedini, rispondendo alle domande dei cronisti sugli altri processi in corso a carico dell'ex premier, ha detto di sperare che ''ci siano dei giudici veri, perche' i tribunali non hanno una grande attitudine a recepire le regole del codice, che vanno applicate anche a Silvio Berlusconi''.
La difesa, ha concluso Ghedini, non punta ''alla prescrizione nei processi, la prescrizione e' qualcosa che si crea nei processi''. E sul processo Ruby ha detto: ''noi anche li' puntiamo all'assoluzione piena''.